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STEREO / Club Gamma

Incontri qualcuno, gli devi spiegare chi sei, non ne hai voglia.
E pensi a quanto sarebbe più facile scambiarsi dischi, dividere drink, spedirsi messaggi dopo aver scoperto un segreto.
Per me essere amici è così.

Certe volte succede per caso. Magari in una cucina fumosa, piena di bicchieri e pettegolezzi.
Se ti va bene puoi occupare la sedia accanto a qualcuno che conosce il tuo alfabeto in anticipo.
Se ti va meglio puoi perfino sorridere del fatto che nella tua città, nonostante le facce e i dj set avvicinino sempre le stesse persone, ci sia ancora chi scommette sul nome dell'ultimo arrivato.
Domani notte Matteo Viani chiuderà la stagione del Gamma, una delle sorprese più grandi che Torino potesse farmi.
Sarà il primo live set della sua vita, e ho promesso di essere sottocassa a sorridere. Ma ricordo benissimo cosa pensai appena mi strinse la mano, un mese fa.

Sei bravo?
Cosa suoni?
Perchè dovrei ascoltare la tua musica?
Hai qualcosa da dire, o vuoi solo giustificare le coordinate in cui ti trovi adesso?

Lui ascoltò in silenzio la raffica di domande, sicuro che una volta ai piatti avrei smesso di fargliele. E anzichè lasciarsi inghiottire dai giudizi, preferisce rompersi le mani dentro casa per farmi assistere al suo inizio.
O alla fine, l'ultima sera nella grotta sommersa.


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