///male friendly
Dietro un gomitolo di vie anonime, proprio mentre finisce Torino, c'è un posto dove sono passati tutti i grandi. Si chiama Hiroshima Mon Amour e gli Offlaga Disco Pax ci sono stati nel 2006, a ridosso di un disco esploso come una scheggia impazzita.
Sul menù c'erano mantra ribelli, scacchiere di campioni battenti e quell'ironia magnetica di chi arriva dall'Emilia.
Sul menù c'erano mantra ribelli, scacchiere di campioni battenti e quell'ironia magnetica di chi arriva dall'Emilia.
Il loro nuovo 33" è un gioiello di fattura analogica, che rifiuta i machintosh e sfodera politica dietro ogni parola. Un congegno blindato, resistente al dormiveglia di chi crede che fare musica oggi sia abbandonarsi al suicidio.
///female friendly
A noi donne importa poco del come, del quando o del perché. Il chi è più che sufficiente se incarnato da esemplari apprezzabili, d'altronde è solo per questo se ci vedete ai concerti.
Quindi stasera siamo qui per il totem di sintetizzatori che si staglia sul palco, le zeta affricate dietro lo stendardo di Cronaca Vera e le fiabe sonore di quella Seconda Repubblica esiliata dai sussidiari. Vogliamo vedere le parole staccarsi dal leggìo e volarci attorno come farfalle imbizzarrite.
Gli Offlaga Disco Pax nascono come un'anomalia su cui è proibito scommettere.
Parlano di un'Italia scomparsa dalla cartografia e lo fanno armati solo di drum machines, aneddotica sontuosa e groove iridiscenti. La loro musica è un frinire di manopole, schermi a strighe binarie e bassi zampillanti.
Dietro le liriche calibrate al millimetro nascondono un'arma ancor più terribile, quella da sguainare solo in odor di guerra: il Dizionario della Lingua Italiana.
E se tempo fa sarebbe bastata una risata ad affondarli, ora irrompono sul pubblico brandendo un esagono incantato.
Dove a ogni giro di puntina scoppiano tetri e potentissimi colpi di cerbottana.
Hiroshima Mon Amour • Via Carlo Bossoli, 83 • Torino
Quindi stasera siamo qui per il totem di sintetizzatori che si staglia sul palco, le zeta affricate dietro lo stendardo di Cronaca Vera e le fiabe sonore di quella Seconda Repubblica esiliata dai sussidiari. Vogliamo vedere le parole staccarsi dal leggìo e volarci attorno come farfalle imbizzarrite.
Gli Offlaga Disco Pax nascono come un'anomalia su cui è proibito scommettere.
Parlano di un'Italia scomparsa dalla cartografia e lo fanno armati solo di drum machines, aneddotica sontuosa e groove iridiscenti. La loro musica è un frinire di manopole, schermi a strighe binarie e bassi zampillanti.
Dietro le liriche calibrate al millimetro nascondono un'arma ancor più terribile, quella da sguainare solo in odor di guerra: il Dizionario della Lingua Italiana.
E se tempo fa sarebbe bastata una risata ad affondarli, ora irrompono sul pubblico brandendo un esagono incantato.
Dove a ogni giro di puntina scoppiano tetri e potentissimi colpi di cerbottana.
Hiroshima Mon Amour • Via Carlo Bossoli, 83 • Torino


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